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Porzioni di mondo, frammenti di quotidiana bellezza che si accompagnano a una realtà fatta di mistero e immaginazione dentro spazi che sembrano non lasciare vie di fuga se non a un’ironia potente capace di rovesciare lo stato delle cose. Nel “Palcoscenico privato” di Savina Capecci i colori forti e decisi danno forma ai turbamenti del cuore, a esitazioni, paure e incertezze sospese in una dimensione sottile che malinconicamente racconta il nostro tempo. La pittrice e docente di Pordenone è la protagonista del nuovo appuntamento del Festival della Cultura di Moriago che dal 13 al 28 gennaio, alla Casa del Musichiere, ospiterà la sua personale “Palcoscenico privato”, a ingresso libero.
Curata dalla critica Lorena Gava, la mostra – che sarà inaugurata oggi alle 18 – accoglie un corpus di circa venti opere che interrogano, indagano, parlano di amicizia ma al tempo stesso di incomunicabilità, svelando un mondo surreale popolato di figure che sembrano danzare con l’incertezza, tra chiaroscuri volutamente trattenuti e personaggi che si muovono con gesti lenti e cadenzati all’interno di stanze senza tempo. Un universo perennemente teso tra grave e lieve, tragico e comico.
Socials tedium (2023).
LO SGUARDO – «Non ci lascia indifferenti l’universo artistico di Savina Capecci – spiega la curatrice Lorena Gava –, i colori forti e decisi, le forme nitide dai contorni stagliati ci accompagnano in una realtà fatta di mistero e di immaginazione, di relazioni complesse fra protagonisti di una scena a volte inquietante e spiazzante, dolce e amara». Si tratta di tele innervate di accenti pop, di grafie ricercate, organizzate in una sintassi compositiva attenta e rigorosa ma nello stesso tempo dotata di una rara freschezza, propria dello scatto istantaneo. Nelle opere di Savina Capecci, infatti, i protagonisti sembrano vivere un’esistenza distaccata all’interno di un immaginario che rimane sempre sospeso tra due dimensioni: quella esperienziale e quella naturale. Uno spazio nel quale il significato del vivere viene indagato in tutti i suoi aspetti più ambigui e disorientanti alla ricerca di una reazione emotiva che sia capace di generare non solo un nuovo equilibrio tra l’uomo e la natura, ma soprattutto un nuovo anelito di speranza. Ecco, allora, “Il Giardino delle Alchimiste” dove due donne simili sembrano specchiarsi l’una nell’altra attraverso il movimento di un abito fiorito dal risvolto geometrico. Oppure il potente “Morgana” dominato da altre due figure femminili riprese di schiena e sedute su un giaciglio puntellato di fiori rossi, in una camera incantata in cui tutto si moltiplica e perde sostanza: l’illusione di galleggiare in altre dimensioni, anche nell’era digitale, pare depositarsi sulla tela con un arcaico pennello. Una riflessione che affiora anche in “Socials Tedium”, dove il nostro avatar assorbe il distillato di una vita digitale diventata altenativa al reale.
IL GIOCO – «Lo spettatore è attratto da un gioco metafisico, da un palcoscenico emozionale che coinvolge tutti i sensi – aggiunge la curatrice Gava – un palcoscenico sul quale le misure si invertono e un oggetto piccolo e banale, quale ad esempio una pinna o un tubo, assumono dimensioni esorbitanti e catalizzatrici al punto tale da stravolgere ogni ordine logico». Savina Capecci riesce con un linguaggio chiaro e fortemente espressivo a calarsi nella sua e nella nostra contemporaneità per metterne a nudo vizi, fragilità e debolezze. Dalle sue analisi emergono spesso note legate a una vita precaria e vulnerabile a cui l’artista “risponde” con un desiderio profondo di dolcezza, di eleganza, di ascolto e di comprensione rivolto a tutti e in primis, naturalmente, a ogni spettatore.
LA CARRIERA – Savina Capecci, romana, pittrice e docente, vive a Pordenone. Si è formata artisticamente a Venezia. Dopo la laurea in Economia e Commercio Internazionale a Trieste, si diploma in pittura all’Accademia di Belle Arti di Venezia nel 2017. Ha esposto sia in Italia che all’estero, soprattutto come artista finalista di numerosi premi artistici. Tra le personali “Fuoco Rosa” alla galleria ZuganglicheKunst a Portschach am Worthersee, in Austria, “Dancing with uncertainties” a Palazzo Ragazzoni a Sacile, “Il Giardino delle Alchimiste” al Museo Civico di Storia Naturale di Pordenone e “Transgenic Attack bi-personale,Capecci/Zellot”, Atelier der Stadt, Klagenfurt.
LA MOSTRA
SAVINA CAPECCI
PALCOSCENICO PRIVATO
Moriago, Casa del Musichiere
dal 13 al 28 gennaio
Inaugurazione 13 gennaio ore 18:
presentazione di Lorena Gava
orari di apertura:
sabato dalle ore 16 alle 19
domenica e festivi dalle 10 alle 12
e dalle ore 15 alle 19
info: tel. 380 4610710
info@moriagoracconta.it
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In copertina, “Il giardino delle alchimiste” (2020) in mostra da oggi a Moriago.